Qualche anno fa, nella metropolitana di Parigi mi è capitato diverse volte di imbattermi in manifesti che recitavano versi di famosi poeti.
Nella maggior parte dei casi, quei versi erano usati per pubblicizzare questo o quel prodotto, ma nonostante questo non mancavano mai di mettermi serenità ed allegria.
Essere lì schiacciati tra molte altre persone sconosciute, con la mente assente o magari al contrario affollata di pensieri, e all’improvviso alzare la testa e trovarsi davanti versi bellissimi che parlano di temi immortali ha un effetto quasi catartico, ti riporta all’essenziale della vita.
Devo ammettere però che ci ho ripensato sotto una luce più sinistra ed inquietante dopo aver letto “Io sono il Tenebroso” della scrittrice francese Fred Vargas, avvincente romanzo in cui un serial killer trae spunto per i suoi omicidi proprio da una poesia letta per caso sul métro.
Evidentemente la poesia non fa a tutti il medesimo effetto;-)
Ma ieri a Venezia, mentre in vaporetto pensavo ai fatti miei, ho alzato distrattamente la testa sugli annunci pubblicitari ed ho incontrato Prévert:
ed ecco in un attimo gemellate dai versi le due città più romantiche del mondo, soprattutto di notte.
O meglio: la più romantica, con il suo fiume ed i suoi angoli tranquilli appena fuori dal caos cittadino, quando cala la sera.
E la più sensuale, con la sua mollezza ed il mistero dei suoi sotoporteghi nascosti nella notte.
Inutile dire che le amo tutte e tre: Venezia, Parigi e la poesia:-)