Racconti

mercoledì 24 dicembre 2014

Auguri!!!

Tanti auguri a tutti di buon Natale, sereno e ricco di gioia e calore umano!


martedì 25 novembre 2014

martedì 7 ottobre 2014

Artisti al muro a Padova

...no no, nessuna esecuzione sommaria:-)
Anzi, dal 18 settembre al 9 novembre 2014 le vie del centro di Padova ospitano la terza edizione di “Artisti al muro", una mostra "en plain air "di opere di artisti contemporanei disseminate, appunto, sui muri del centro della città.




Gli autori hanno avuto piena libertà nella scelta del tema e dei materiali: ne è risultata un'estrema varietà, dal plexiglass alla pittura, dalla fotografia ai materiali di recupero, che tuttavia si inserisce in maniera nel contempo sorprendente e naturale tra i palazzi e le vie di Padova.

E' stuzzicante passeggiare per luoghi così noti della mia città, dove passo regolarmente da una vita, e cedere all'imboscata di queste opere insolite, spuntate nei luoghi più impensati.

Così la figura angelica e trasparente di Carlo Bettin, appesa all'antico palazzo all'inizio di via Umberto I, al ponte delle Torricelle, sembra vegliare silenziosa e un po' inquietante sui passanti, che spesso non alzano nemmeno la testa.






Dalle grate dei finestroni dell'antico Palazzo della Ragione mi sorprendono invece le figure arrampicate delle “Debite” di Erica Brazzo: tentano di fuggire? O semplicemente di farsi notare da chi passeggia indifferente nella piazza della Frutta?



All'angolo diametralmente opposto del Palazzo, lato piazza delle Erbe, fa capolino invece il coloratissimo ed evanescente pittore di Grazia Zattarin in “Non c'è muro che tenga”: saranno i colori vivaci, sarà la vaga somiglianza con Freddy Krueger, ma mi ha evocato una sorta di eccentrico fantasma creativo alla conquista della città, che guarda il passante con l'intenzione di sorprenderlo in un ritratto:-)




Salendo la stretta via Sant'Andrea, invece, lo sguardo viene attirato verso l'alto da un'insolita vela di tessere multicolori, appesa tra un palazzo e l'altro: le parti blu e azzurre si confondono col cielo, in questo “Plastic Sky” di Simonetta Giacometti, con riflessi cangianti che mettono allegria.






Incastrati tra le grate del portico del Palazzo del Bo, sede dell'antica Università di Padova, spuntano gli originali libri di “Germinazione”, di Marisa Merlin, dalle cui pagine cosparse di semi germogliano pianticelle: mi è piaciuto tantissimo il modo in cui rendono fisico ciò che già accade, in senso spirituale e intellettivo, tra le pagine di un libro!




Da notare il sagace e ironico messaggio dell'artista ai ladri di libri germinati, che ne hanno rubati una trentina (!!!) solo nei primi tre giorni d'istallazione: “devo interpretare il vostro gesto come fame di cultura? O di verdura? O pensate di arricchirvi vendendo pezzi dell'opera a collezionisti e Musei? Fatemelo sapere”.
...senza parole:-)

Artisti presenti e dove trovare le loro opere in città

1. Sergio Marchioro, giardini dell’Arena
2. Stefano Martignago, giardini dell’Arena
3. Paola Gamba, via Cassan
4. Luisa Gamba - Matilde Guarnieri, galleria Borromeo
5. Isabella Facco, via Altinate
6. Laura Stefani, via S. Andrea
7. Simonetta Giacometti, via S. Andrea
8. Erica Brazzo, palazzo della Ragione, tra piazza delle Erbe e piazza dei Frutti
9. Grazia Zattarin, palazzo della Ragione, tra piazza delle Erbe e piazza dei Frutti
10. Virgilio Barison, via Monte di Pietà
11. Maria Stefanelli, via Gritti
12. Mara Ruzza, via Soncin
13. Emilia Castelli, via S. Martino e Solferino
14. Giovanni Omodeo, via dell’Arco
15. Adriano Morbiato - Monica Racca, via Roma
16. Marisa Merlin, Palazzo del Bo', via VIII febbraio, 2
17. Federico Soffiato, via Roma
18. Carlo Bettin, ponte delle Torricelle
19. Luisa Contarello, via XX settembre
20. Massimo Bardelli, riviera Ruzante

venerdì 22 agosto 2014

C'era una volta l'Orient-Express

Orient-Express: basta il nome per evocare lusso, spie, misteri, avventure cosmopolite e viaggi esotici dal fascino retrò.

Un treno leggendario che per molti anni ha unito Europa ed Asia, in tempi nei quali viaggiare non era semplice né veloce, trasportando persone di origine così diversa da avere ben poche occasioni per incrociarsi altrove.

Il suo fascino è stato consacrato da libri e film, su tutti il mitico “Assassinio sull'Orient-Express” uscito dalla penna della signora del giallo Agatha Christie.



"...c'è lo spunto di un romanzo, qui. Persone di diverse classi sociali, diverse nazionalità e diversa condizione, che per tre giorni, estranee fra loro, devono stare raggruppate insieme. Mangiare e dormire sotto lo stesso tetto, per così dire, senza potersi allontanare troppo l'una dall'altra. E dopo tre giorni si separeranno, ognuno andrà per la sua strada e non si rivedranno più, probabilmente."
[...] "ma proviamo per un attimo a pensarci. Per esempio, se tutta questa gente avesse in comune... la morte."

E infatti Poirot e le sue celluline grigie si troveranno a dover risolvere un particolarissimo delitto "della camera chiusa", quando uno dei passeggeri viene trovato accoltellato nella sua cuccetta, mentre il treno è bloccato tra le nevi balcaniche. Naturalmente nessuna impronta è visibile sulla neve, quindi l'assassinio non può essere che uno degli altri viaggiatori.


Da questo giallo leggendario è stato tratto nel 1974 un bellissimo film per la regia di Sidney Lumet, con protagonista Albert Finney nel ruolo di Hercule Poirot ed un cast a dir poco stellare che comprendeva Lauren Bacall, Ingrid Bergman, Sean Connery, Vanessa Redgrave, Michael York, Jacqueline Bisset, Anthony Perkins e Jean-Pierre Cassel (padre di Vincent).




A questo mito su rotaie è dedicata a Parigi, all'Institut du Monde Arabe, una mostra intitolata Il était une fois l'Orient-Express (C'era una volta l'Orient-Express), realizzata in collaborazione con la società ferroviaria SNCF, che purtroppo chiuderà a fine agosto senza che io riesca ad andare a vederla:-(

www.imarabe.org


Mi è venuta l'acquolina in bocca solo a vedere le splendide immagini della locomotiva e dei tre vagoni degli anni Venti, tra i quali lo splendido vagone ristorante, visitabili nel piazzale esterno del museo!

golem13.fr


Sul sito di SNCF sono visibili anche alcune immagini dello spettacolare trasporto notturno dei monumentali vagoni per le strade di Parigi, fino al piazzale del museo.

www.sncf.com


Nelle intenzioni dagli organizzatori, la mostra, dopo Parigi, dovrebbe spostarsi in futuro in altre città del percorso storico toccate dall’Oriente Express come Vienna, Istanbul e... Venezia!!!
Non mi resta che incrociare le dita e aspettare!

giovedì 26 giugno 2014

The Sky Over Nine Columns

In concomitanza con la Biennale Architettura (“Fundamentals”, dal 7 giugno al 23 novembre 2014), nel Campo dell'isola di San Giorgio Maggiore, davanti alla Basilica, sono apparse nove colonne simmetriche, alte più di sette metri ciascuna, ricoperte di mosaici dorati.






Si tratta dell'installazione dell'artista tedesco Heinz Mack (1931) intitolata “The Sky Over Nine Columns”, realizzata in collaborazione con la Fondazione Cini, che rimarrà visibile fino al 23 novembre 2014.

Le nove colonne rappresentano un ideale sostegno del cielo sovrastante, una sorta di tempio dal tetto naturale.


Le 800.000 tessere dorate che ricoprono le colonne riflettono e riverberano in maniera suggestiva la luce naturale: sotto il sole diventano uno sfavillante tempio d'oro che si sposa con i riflessi dell'acqua della laguna e della pietra delle storiche architetture circostanti, con un effetto originale ed armonico.



Quel che più mi ha colpito è proprio la bellezza dell'effetto complessivo di questa installazione nel rapporto con il panorama circostante: nonostante la forma squadrata, infatti, il rivestimento di tessere dorate che richiama i mosaici orientaleggianti di San Marco fa sì che le nove colonne dialoghino visivamente senza fatica tanto con la facciata della chiesa di San Giorgio Maggiore e la punta della Dogana quanto con il Palazzo Ducale ed il campanile di San Marco. Almeno questa è stata la mia impressione!






Dopo averla vista sotto il sole di una splendida giornata d'inizio estate, devo ammettere che mi è venuta la curiosità di rivederla di notte, magari sotto i raggi argentati di una luna piena, per vedere come cambia l'effetto di luce:-)

Anche dall'alto del campanile di San Giorgio l'effetto dell'installazione nel suo contesto risulta affascinante!


mercoledì 4 giugno 2014

Alla scoperta di Torino

Complice qualche giorno di vacanza, ho realizzato uno dei miei buoni propositi di quest'anno e sono partita alla scoperta di Torino, città che non avevo mai avuto occasione di visitare e che mi incuriosiva da moltissimo tempo.

Abbiamo alloggiato in centro, vicino all'affascinante piazza Vittorio Veneto, dove lo sguardo spazia piacevolmente tra l'imbocco della vivace via Po, da un lato, e la piazza della Gran Madre di Dio col suo tempio a pianta circolare e le retrostanti colline, dall'altro lato.





Una delle prime tappe, da brava appassionata di film, è stata il Museo del Cinema, all'interno della Mole Antonelliana



Si tratta di un museo molto ricco e ben concepito, la cui visita è coinvolgente e interattiva: dalle lanterne magiche alle sezioni dedicate alla costruzione di un film, riprese, montaggio, sonoro, effetti speciali, si respira davvero tutta la magia della creazione cinematografica.



Si viene poi accolti nella meravigliosa Aula del tempio, il cuore della Mole di cui da qui si apprezza la grandiosità in tutta la sua bellezza. L'ascensore panoramico trasparente l'attraversa in tutta la sua altezza, portando i visitatori fino alla sommità: confesso però che ho evitato di salirci, perchè soffrivo di vertigini solo a vederlo salire e scendere!





Mi sono invece sdraiata con grande piacere a riposarmi su una delle deliziose chaises longues in velluto rosso, godendomi la miscellanea di scene di ballo proiettata sui grandi schermi.
Poi ho ripreso il giro visitando le cappelle tematiche, dedicate tra l'altro al cinema d'animazione, alla fantascienza ed il musical, e la rampa elicoidale che ospita la mostra Best Actress, dedicata alle vincitrici dell'Oscar come migliore attrice, un affascinante viaggio tra le dive dei film di tutti i tempi, arricchito da diversi abiti indossati dalle star alla cerimonia di premiazione.



Non poteva mancare naturalmente una passeggiata nella centralissima Piazza Castello, maestoso ed elegante cuore della città, sulla quale si affacciano le principali residenze dei Savoia.

A Palazzo Madama l'accesso al meraviglioso scalone dello Juvarra è libero, quindi anche senza una visita completa è possibile affacciarsi ad ammirare la sua bellezza. 






Di fianco troviamo Palazzo Reale, imponente residenza dei primi re d'Italia: anche qui, per godermi la città fortunatamente soleggiata e non passare tutto il tempo rinchiusa nei musei, ho preferito non visitare l'intero palazzo, ma limitarmi ad una visita dell'esterno, del cortile aperto al pubblico e dell'Ufficio di Frutteria di Sua Maestà, gioiellino in legno che ora ospita la deliziosa caffetteria.



Sulla stessa piazza si erge la barocca cupola della Chiesa di San Lorenzo, ornata da un orologio e da una meridiana, ma priva di facciata, che appare quella di un palazzo ordinario, si mormora per non eclissare la residenza sabauda;-)



A poca distanza si trova uno dei caffè storici di Torino, Baratti & Milano: nonostante non faccia affatto freddo, non rinunciamo ad assaggiare il famoso bicerìn, composto da caffè, cioccolato e crema di latte, e i deliziosi gianduiotti. Le vetrate del locale si affacciano sulla Galleria dell'Industria Subalpina, elegantissima fusione di vetro, ferro e cemento che ricorda i passages parigini.



La tappa successiva è stato l'imperdibile Museo Egizio, ricchissimo di enormi sculture, bellissimi vasi canopi e corredi funerari (spettacolare quello completo di Kha e sua moglie Merit) e naturalmente sarcofagi e mummie.
A proposito, un esilarante bimbo vicino a noi esclamava stupito: mamma, ma questa mummia non cammina!!!
(...grazie al cielo no, tesoro:)))))))



Il re Thutmosi III


Faraone con il dio Amon


Ma Torino è anche una città magica ed esoterica: così ad esempio piazza Solferino ospita la Fontana Angelica, ritenuta la “Porta dell'Infinito”



Passeggiando poi nel Giardino La Marmora, abbiamo scorto tra i cespugli un solitario gentiluomo d'altri tempi osservare pigramente il passeggio.



Con una breve navigazione lungo il Po abbiamo raggiunto il Parco del Valentino



L'Orto Botanico purtroppo era chiuso di lunedì



Ed anche il Castello del Valentino attualmente non è aperto al pubblico



E' stata invece suggestiva la visita al Borgo medievale, ricostruzione fedele di un tipico villaggio piemontese del '400 ideata per l'Esposizione Generale Italiana del 1884.



Torino è stata proprio una bella scoperta, dovrò assolutamente tornare per approfondire la conoscenza!