Racconti

lunedì 10 febbraio 2014

Devo esserTi grato, Venezia!

Un felice colpo di fulmine abbattutosi su di me al solo vedere questa splendida copertina mi ha fatto prima acquistare, poi leggere ed amare un originale libro, ambientato in massima parte a Venezia.




La prima volta che incontriamo il protagonista, Mao, elettricista naif e appassionato di gatti, lui è addormentato su un palchetto del teatro Municipale di Reggio Emilia durante un balletto tratto da un giallo di Simenon (!) e viene svegliato da un miagolio che si rivela essere nient’altro che la suoneria del suo cellulare: il suo intervento è richiesto con urgenza per l’improvviso black-out su una piccola e lussuosa nave da crociera fluviale, carica di ricchi americani diretti a Venezia.

Mao decide di farsi pagare con un passaggio fino a Venezia, con l’intenzione di fare un giro di poche ore e ritornare a casa con la stessa nave.





Complice un gatto del sestiere di Castello, invece, Mao si perde a Venezia e resta invischiato nella vita insolita e nelle quotidiane stravaganze degli abitanti, autoctoni e no, di questa specialissima città. 
Trova ospitalità nell’antico palazzo in rovina di un’eccentrica contessa, popolato da una varietà di artisti e personaggi originali. 
Viene adottato da un’anziana gattara veneziana malvista dalle comari della zona e, girando qua e là per la città, incontra con grande gioia tantissimi gatti: di pietra, di pelo ed ossa, da bar, randagi e domestici. 






 

Fa amicizia anche con una giovane studentessa d’arte che si guadagna da vivere facendo la figurante in costume settecentesco sulla riva degli Schiavoni, ma la vera “scossa” la prende con bella pittrice ed apprendista gondoliera, proprietaria di un cane a rotelle che porta a passeggio sulla spiaggia del Lido.






Ho trovato questo libro delizioso e divertente, mi è piaciuto il suo progredire per brevi capitoli seguendo personaggi diversi, il che impedisce alla storia di rallentare, anche se questa struttura finisce forse per penalizzare un po’ l’approfondimento dei caratteri.

D’altra parte, la cosa che mi ha davvero incantato è il modo lieve e naturale con cui le avventure di Mao e dei suoi strampalati amici, a due e quattro zampe, vengono inserite tanto nella Venezia dell’arte e degli scorci turistici, quanto nella Venezia quotidiana e popolare degli angoli “sconti”, delle chiacchiere da bacaro, dei vaporetti strapieni, dei barboni gentili, della spiaggia del Lido fuori stagione, dello squero che somiglia ad una baita di montagna dove si costruiscono le gondole, insomma di tutti i particolari quotidiani e concreti di una città che per sua natura è assolutamente fuori da ogni ordinarietà e dove, proprio per questo, tutto è possibile.




Come tutti gli abitanti della grande pianura, Mao ha il mito di Venezia. Sa ch'è un sogno. Il contrario della realtà terrestre e terrena.

Ivanna Rossi
Devo esserTi grato
La Toletta Edizioni, 2013
200 pagine