Racconti

mercoledì 22 maggio 2019

Due passi tra i canali di Padova

Fin da ragazzina, quando ho bisogno di riordinare i pensieri e ritrovare la calma mi piace passeggiare in un luogo tranquillo, vicino all’acqua.


Padova purtroppo non è una città di mare, ma è comunque una città d’acque: il nucleo primitivo è nato infatti nell’ansa del fiume Medoacus e, in epoca romana, la città era un importante porto fluviale.


Lo era ancora di più un tempo, perchè il Naviglio interno passava nel cuore della città, dove ora si trovano Riviera Tito Livio e Riviera Ponti Romani, ma negli anni Cinquanta del Novecento venne interrato: a volte mi piacerebbe avere una macchina del tempo per togliermi la curiosità di vedere com’era davvero, anche solo per pochi minuti...ma mi devo accontentare di alcune foto d’epoca, almeno per ora!



Riviera Tito Livio nel 1938-httpsmondotram.freeforumzone.com







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Altri corsi d’acqua però esistono ancora in città, ed è lì che mi rifugio quando ho bisogno di stare un po’ per conto mio.


Una delle mie passeggiate preferite è quella che percorre Riviera Paleocapa e Riviera San Benedetto, costeggiando quello che viene chiamato il Tronco Maestro del fiume Bacchiglione.

E’ una zona tranquilla, certo frequentata da molte persone, ma dove si riesce comunque a far volare lo sguardo e ritagliarsi un momento per respirare un po’ più a fondo.




Forse è la placidità del corso d’acqua che mi rasserena, o forse i riflessi del cielo, degli alberi e delle case che spingono anche me a riflettere.
 





Immancabile la fermata davanti alla maestosa torre della Specola o Torlonga, oggi sede del museo dell’Osservatorio astronomico, che in origine era la torre del vicino castello duecentesco del tiranno Ezzelino da Romano, poi divenuto il Castello Carrarese, visibile incamminandosi verso riviera San Benedetto.




Nelle acque sottostanti sguazzano felici anatre, cigni, germani reali e qualche nutria delle dimensioni di un gatto ben pasciuto!


Proseguendo si incontrano due ponti di origine romana, ponte San Leonardo e ponte dei Tadi, che ci riportano un po’ nella Padova di un tempo, circondati come sono da case e palazzi antichi che hanno visto molta della storia padovana.









Si arriva poi a Ponte San Benedetto, che mi ha sempre affascinato per la sua allure retrò un po’ parigina, con il suo ferro battuto ed i suoi lampioni: un luogo adatto per sognare ad occhi aperti e rigenerare lo spirito.




Occorre fare attenzione solo a due particolari: le radici degli alberi, per non inciampare, e le zanzare d'estate, per non farsi divorare da questi piccoli vampiri!