Come scegliere il prossimo libro da
leggere?
I metodi sono i più vari: chi stila
una lista in base alle recensioni lette in giro, chi si fa
consigliare da amici o parenti di fiducia, chi si fa prendere da un
autore amato e legge in rapida successione tutti i suoi libri, chi
acquista solo i best sellers del momento, chi si dedica solo al
giallo o solo al romanzo storico (o solo ai romanzi d'amore, perchè
no?), chi si aggira per ore in biblioteca o in libreria alla ricerca
dell'ispirazione leggiucchiando le quarte di copertina...
Io personalmente seguo un po' tutti i
sistemi, a seconda dell'estro del momento, salvo l'acquisto dei soli
best sellers in edizione cartonata perchè finirei sul lastrico in
men che non si dica, visti i prezzi!
Quindi non è infrequente vedermi
arrivare in libreria con una lista dei libri selezionati dalle
recensioni, soprattutto da quelle di utenti aNobiiani che so avere
gusti simili ai miei.
Ancora più spesso mi faccio
affascinare dal titolo, poi leggo la quarta di copertina e l'incipit
e se mi attira...via alla cassa!
Ultimamente mi è capitato più volte
il vero e proprio “colpo di fulmine con la copertina”, a dire il
vero con esiti altalenanti di soddisfazione finale.
Ebbene sì, anche con i libri l'amore a
prima vista è sempre un rischio...che a volte vale la pena
correre:-)
L'anno scorso ho avuto un “periodo
parigino”, nel senso che, non avendo l'occasione di tornare di
persona in questa città meravigliosa, mi sono data alla lettura di
romanzi ambientati a Parigi.
Così quando il mio sguardo si è
posato su questa bella e malinconica copertina
scoprendo poi una sintesi in quarta che
annuncia un giallo-noir originale, con qualche richiamo allo stile
della mia adorata Fred Vargas, ho pensato che fosse proprio il libro
che faceva per me.
Onestamente, dato il titolo, forse
potevo accorgermi subito di aver peccato un po' troppo di ottimismo.
Non perchè il libro sia brutto o
scritto male, anzi, ma per il fatto che non ha quasi nulla
dell'ironia della Vargas ed è invece permeato da una lunga scia di
sofferenza che alla lunga mi ha tolto il fiato per l'intensità. Non
c'è un personaggio in questo libro che si salvi da quest'aura oscura
di angoscia e di autolesionismo, ed il guaio è che ad alcuni di
questi personaggi mi sono comunque affezionata, uno su tutti
l'anziano custode del parco con il suo cane. Gli avvenimenti si
accavallano in maniera troppo caotica, è vero, ma quello che mi ha
reso difficile arrivare alla fine del libro è stato questo
ritrovarmi avvolta in un clima di disperazione senza uscita e senza
consolazione, ogni volta che riaprivo le pagine del libro.
Insomma è un noir nel senso più
autentico ed esistenziale del termine, e questo è stato per me il
suo pregio e il suo difetto.
Più o meno nello stesso periodo,
sempre alla ricerca di ambientazioni parigine e bisognosa di
atmosfere piuttosto spensierate, tra gli scaffali della libreria
individuo quest'incantevole foto di copertina
Scopro che si tratta di una storia
d'amore che nasce da un libro: potevo a quel punto lasciarla lì?
Si è rivelato un romanzo molto
piacevole soprattutto nella parte iniziale, in cui la protagonista,
giovane proprietaria di un accogliente ristorantino nella parte più
antica di Parigi, appena piantata dal fidanzato per un'altra, scopre
per caso un romanzo che parla di lei e del suo ristorante! Così si
mette alla ricerca dell'autore, che non è però così facile da
incontrare.
Il resto del romanzo non brilla per
originalità ma è una romantica lettura scacciapensieri, con una
marcia in più data da un'ambientazione parigina incantevole e ben
descritta.
Meglio comunque non aspettarsi di
scoprire quali siano questi ingredienti segreti dell'amore, perchè
si rimarrebbe delusi, visto che il titolo originale del romanzo è,
giustamente, “Il sorriso delle donne”, ovvero il titolo del
libro che dà inizio alla storia. A volte una traduzione più fedele
non sarebbe male!
Di recente, invece, mi sono fatta
conquistare da quella che secondo me meriterebbe il titolo di
“copertina dell'anno” per quanto è semplice e accattivante al
tempo stesso:
Questo libro mi ha catapultata con
tutte le scarpe nel bel mezzo dei preparativi del matrimonio di una
giovane coppia a Polignano a mare, nel Salento e nel conseguente
sclero collettivo di sposi, parenti e amici. Questo matrimonio ha
però una caratteristica insolita: la madre della sposa ed il padre
dello sposo sono stati fidanzati in gioventù, finchè lui l'ha
lasciata, spinto dalla famiglia, a causa di uno scandalo che aveva
coinvolto la famiglia di lei.
Tra fotografo, wedding planner,
fratelli e sorelle degli sposi e, naturalmente, consuoceri che fanno
scintille a vario titolo e un dispettoso maestrale sono stata
piacevolmente coinvolta in queste nozze ricche di colpi di scena, che
alla fine onestamente mi hanno fatto pensare che sia meglio sposarsi
con genitori e testimoni in una chiesetta sperduta! In realtà il
racconto è piacevole, vivace e realistico, però è popolato da personaggi mi hanno
fatto seriamente innervosire, sempre così preoccupati delle
apparenze...ma mi ha fatto venire anche una voglia matta di vacanze
pugliesi:-)
Devo dire che la vera chicca dei miei colpi di
fulmine con le copertine è stata una raccolta di racconti, raro caso
di libro nato dopo – e non prima – del film del medesimo autore
(“Lezioni di felicità”):
Uno dei miei libri preferiti degli
ultimi anni! Si tratta di otto racconti a volte dolci, a volte amari,
che, volendo generalizzare, parlano del nostro sguardo sul mondo,
della felicità, e del modo in cui la cerchiamo, dimenticandoci un
po' troppo spesso di guardare dentro di noi oppure alle cose ed alle
persone che abbiamo esattamente sotto il naso:-)
Il racconto che dà il titolo alla
raccolta parla di una signora semplice, dalla vita piuttosto
complicata, che trova gioia e rifugio nei romanzi di un autore dalla
vita diversissima dalla sua, che finirà per conoscere … con esiti
imprevedibili!
Ed ora ci sono ricascata con la prossima lettura: d'altra parte,
un gatto e Venezia, come potevo tirarmi indietro?;-)
Io ho letto "Gli ingredienti segreti dell'amore" soltanto perchè il nome del ristorante citato nel libro è esattamente il nome di un bistrot in cui avevamo pranzato una volta. Non c'entravano nulla l'uno con l'altro, ma è stata comunque una coincidenza carina. A proposito: grazie per la visita e piacere di fare la tua conoscenza. A presto
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