C'è talmente tanta carne al fuoco nell'esposizione della Biennale 2013 all'Arsenale che mi risulta davvero difficile tentare una sintesi organica: mi limito allora ad una carrellata delle opere che più hanno colpito la mia immaginazione, perchè le ho trovate particolarmente suggestive ed emozionanti.
L’inquietante e un po’ angosciante “Belinda” di Roberto Cuoghi
La
suggestiva “Maritime Spring” dell'americano Daniel Hesidence
Le
sculture in bronzo e ferro di Matthew Monahan, modernissime e
antichissime al contempo
Le
eleganti, coloratissime tele del senegalese Papa Ibra Tall
La
stanza affollata delle statue di Pawel Althamer ("Venetians"), dalle sembianze di autentici veneziani
e dal corpo scheletrico coperto da bende, forse l’istallazione che più mi ha
colpito per il pathos di questa folla senza tempo di anime in pena
Le
figure femminili di John DeAndrea ("Ariel II") e di Duane Hanson ("Bus
Stop Lady"), così realistiche da risultare inquietanti: non riuscivo
a distogliere lo sguardo, e come me, ho notato, molte altre persone.
La
videoistallazione interattiva di Studio Azzurro, In Principio (e poi)
per la Santa Sede: il visitatore sceglie uno dei personaggi sullo
schermo con la mano trattenendolo così a raccontare la sua storia.
Le
originali sculture fatte di libri del padiglione sudafricano
I
colori ed i profumi intensissimi del “Campo de Color” della
boliviana Sonia Falcone, che avvolgono e catturano davvero i sensi
L'ipnotica
performance musicale, eseguita dai musicisti su una barca nel bacino
dell’Arsenale, di Ragnar Kjartansson
Come sempre la Biennale è per me un viaggio un po' spiazzante nell'arte contemporanea e, questa volta ancora più del solito, nella mia personale percezione del mondo.
Intrigante!
splendide foto, di forte impatto emozionale!
RispondiEliminaps: complimenti al tuo blog anche da mia mamma, che l'ha scoperto per caso :)
Grazie di cuore Sandra, a te e alla tua mamma:-)
RispondiEliminaJ'ai adoré le petit bateau et sa musique par une journée très chaude de juillet
RispondiEliminaBella giornata
Martine di Sclos