Un felice colpo di fulmine abbattutosi su di me al solo vedere questa splendida copertina mi ha fatto prima acquistare, poi leggere ed amare un originale libro, ambientato in massima parte a Venezia.
La prima volta che incontriamo il protagonista, Mao, elettricista naif e appassionato di gatti, lui è addormentato su un palchetto del teatro Municipale di Reggio Emilia durante un balletto tratto da un giallo di Simenon (!) e viene svegliato da un miagolio che si rivela essere nient’altro che la suoneria del suo cellulare: il suo intervento è richiesto con urgenza per l’improvviso black-out su una piccola e lussuosa nave da crociera fluviale, carica di ricchi americani diretti a Venezia.
Mao
decide di farsi pagare con un passaggio fino a Venezia, con
l’intenzione di fare un giro di poche ore e ritornare a casa con la
stessa nave.
Complice
un gatto del sestiere di Castello, invece, Mao si perde a Venezia e
resta invischiato nella vita insolita e nelle quotidiane stravaganze degli abitanti,
autoctoni e no, di questa specialissima città.
Trova ospitalità
nell’antico palazzo in rovina di un’eccentrica contessa,
popolato da una varietà di artisti e personaggi originali.
Viene
adottato da un’anziana gattara veneziana malvista dalle comari
della zona e, girando qua e là per la città, incontra con grande gioia
tantissimi gatti: di pietra, di pelo ed ossa, da bar, randagi e
domestici.
Fa
amicizia anche con una giovane studentessa d’arte che si guadagna da vivere facendo la figurante in costume settecentesco sulla riva
degli Schiavoni, ma la vera “scossa” la prende con bella
pittrice ed apprendista gondoliera, proprietaria di un cane a rotelle
che porta a passeggio sulla spiaggia del Lido.
Ho
trovato questo libro delizioso e divertente, mi è piaciuto il suo
progredire per brevi capitoli seguendo personaggi diversi, il che
impedisce alla storia di rallentare, anche se questa struttura
finisce forse per penalizzare un po’ l’approfondimento dei
caratteri.
D’altra
parte, la cosa che mi ha davvero incantato è il modo
lieve e naturale con cui le avventure di Mao e dei suoi strampalati
amici, a due e quattro zampe, vengono inserite tanto nella Venezia
dell’arte e degli scorci turistici, quanto nella Venezia quotidiana
e popolare degli angoli “sconti”, delle chiacchiere da bacaro,
dei vaporetti strapieni, dei barboni gentili, della spiaggia del Lido
fuori stagione, dello squero che somiglia ad una baita di montagna
dove si costruiscono le gondole, insomma di tutti i particolari
quotidiani e concreti di una città che per sua natura è
assolutamente fuori da ogni ordinarietà e dove, proprio per questo,
tutto è possibile.
Come tutti gli abitanti della grande pianura, Mao ha il mito di Venezia. Sa ch'è un sogno. Il contrario della realtà terrestre e terrena.
Ivanna Rossi
Devo esserTi grato
La Toletta Edizioni, 2013
200 pagine
curioso questo librino! dev'essere di piacevole lettura... mi è piaciuto molto come l'hai descritto
RispondiEliminaA me è piaciuto davvero tanto, è insolito e divertente! Sarà perchè ci sono molti gatti (e cani;-) e molta Venezia?:-)
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