Racconti

lunedì 20 maggio 2013

Cosa non si fa per un libro?!

La settimana scorsa è uscito il nuovo libro di Dan Brown, “Inferno”, preceduto dall'attesa dei fans di tutto il mondo, con tanto di conto alla rovescia sul sito.
Ferruccio Gianola sul suo blog chiedeva: e voi, farete la fila per questo libro?

Io ho risposto sinceramente di no, anche se non escludo assolutamente di leggerlo in futuro, visto che l'ambientazione fiorentina m'intriga molto!
Ma il post di Ferruccio mi ha fatto tornare alla mente il ricordo bellissimo dell'unica volta che l'ho fatta davvero, la coda per l'uscita di un libro: Harry Potter and the Deathly Hallows.



Correva l'anno 2007, era la mezzanotte del 21 luglio: una serata caldissima, umida ed appiccicosa tipica della mia cara palude padana, un centinaio abbondante di persone davanti alla vecchia Feltrinelli International di via San Francesco a Padova, due povere cassiere col cappello da strega ed i capelli incollati al viso, un piccolo intrattenimento a tema “magico” ed un'attesa spasmodica condita di allegria che ti faceva attaccare bottoni clamorosi con i vicini di coda vaneggiando su come si sarebbe conclusa la storia: Harry morirà? Piton è buono o cattivo? E via di questo passo!
Così sono uscita dalla libreria all'una e mezza di notte, col tanto desiderato libro nella fantastica borsina arancione dedicata all'evento, che conservo ancora oggi:-)



Quindi no, non ho fatto la coda per “Inferno” di Dan Brown, ma chi l'ha fatta gode di tutta la mia simpatia;-)

Quella notte di sei anni fa è stata per me un incantevole rito potteriano collettivo: nulla mi vietava di comprare il libro la mattina successiva, ovviamente, ma non mi sarei persa per nulla al mondo la possibilità di assaporarmi fino in fondo il momento conclusivo della saga che per anni mi ha permesso di scappare in un altro mondo ogni volta che volevo. Quel momento non si sarebbe ripetuto mai più, ed io volevo essere lì, insieme ad altre persone che conoscevano il significato di parole come “babbano” e “Avada kedavra”...e non perdermi il gusto di sentirmi dire, il giorno dopo: “la fila per un libro? In piena notte? Ma sei pazza?”.

Bè, un po' pazzerella lo sono sempre stata, ma la saga di Harry Potter mi ha regalato molto: mi ha immersa intensamente in un mondo di magia, ma mi ha fatto guardare con occhi diversi anche la vita reale e, grazie a Internet, conoscere persone lontane, per luogo o per età, con cui ho trovato affinità apparentemente impensabili.



Quella sera, poi, la coda per "Harry Potter and the Deathly hallows" l'ho fatta in compagnia di Sara, una ragazza che di libri che ti cambiano la vita se ne intende: è una traduttrice che si è innamorata di un libro francese inedito in Italia, ma non trovando alcuna casa editrice italiana interessata...ha ben pensato di fondarne una, la Camelopardus, e tradurre e pubblicare il libro, “Lo Zebra” di Alexandre Jardin!



E non si è certo fermata lì: per la gioia di tutti i potteristi sfegatati che, come me, hanno letto l'ultimo libro in lingua originale pur di sapere subito come andava a finire – ed il mio inglese non è affatto eccelso, anzi...- tra gli altri ha pubblicato una tesi di laurea sulle sfide della traduzione della saga di Harry Potter, divenuta un delizioso saggio: "Lucchetti babbani e medaglioni magici", di Ilaria Katerinov. 
E' molto interessante capire cosa la guida la traduzione in italiano di parole inventate di sana pianta nella lingua originale (basti pensare al babbano "muggle" ed alla sottile ma fondamentale distinzione in Harry Potter tra "muggle-born" ed "half-blood") e, nel caso specifico, anche dei nomi propri "parlanti", che raccontano il carattere o le caratteristiche dei personaggi.


4 commenti:

  1. Quante belle cose che racconti
    e grazie:-)

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  2. Grazie a te per avermi dato l'idea:-)

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  3. Che bella storia editoriale! Non conoscevo la casa editrice Camelopardus. Il tuo post mi ha illuminato su uno strano fenomeno. Ieri ho fatto una passeggiata al mare e guardavo incuriosita il numero di lettori immersi in un bel (per dimensioni) tomo: “Inferno” . Sicché è uscito da poco? Ecco perché tutta quella gente che lo leggeva. Sì, sono un’ignorante completa in fatto di nuove uscite.
    Buona giornata.

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  4. Sì è uscito da poco e va per la maggiore, vista anche la notorietà dell'autore: anch'io in spiaggia ho visto parecchie persone che lo leggevano!
    Buona giornata anche a te:-)

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